Una Democrazia che si
rispetti esige che tutti i cittadini siano messi in condizione di
partecipare al governo della cosa pubblica, in primo luogo come
titolari di un potere diffuso, fondato sulla conoscenza. quindi
l’informazione corretta gioca un ruolo importante, per consentire ai
cittadini un controllo che gli consenta di distinguere tra
responsabilità penale e politica. Questo in Italia, per una serie di
leggi e situazioni, nel corso degli ultimi 20 anni è
venuto
meno; a livello internazionale siamo classificati, per qualità e
libertà d’informazione al 64° posto. Ormai assistiamo ad una
continua privatizzazione della sfera pubblica, non solo attraverso
il brutale impadronirsi di risorse comuni per soddisfare interessi
privati, ma soprattutto al continuo piegare le Istituzioni per
creare una rete di protezione a tutela di corrotti, corruttori e
immorali. L’informazione, sia della carta stampata, che quella
televisiva rientra a pieno titolo in questa rete: omettendo,
falsificando o amplificando ciò che conviene ai padroni politici di
riferimento. Leggi ad personam, bavagli all’informazione,
annullamento di ogni forma di controllo sono tutti serviti allo
scopo.
Internet ha aperto una nuova dimensione. La Rete
negli ultimi tempi è diventata il mezzo più veloce, capace di
connettere in tempo reale milioni di persone che liberamente si
scambiano, opinioni e nel contempo hanno la possibilità di accedere
ad un’infinità di notizie che nei media ufficiali non trovano.
Quindi possiamo dire che oggi la Rete può validamente sostituire la
“vecchia” informazione e divenire essa stessa quel controllo che
manca sulla politica.